Perché i link esterni follow migliorano la SEO (se usati bene)

Molti professionisti SEO evitano di inserire link esterni follow per timore di “regalare” valore ad altri siti. Ma è davvero così?
In realtà, citare fonti autorevoli con link follow può migliorare l’autorevolezza del contenuto e aiutare il posizionamento organico. Scopriamo perché, e quando conviene farlo.

Cosa sono i link esterni (follow e nofollow)

Un link esterno è un collegamento ipertestuale che porta l’utente verso un dominio diverso dal tuo. Questi link possono essere:

  • Follow: trasmettono autorità (link juice) al sito di destinazione.
  • Nofollow: segnalano ai motori di ricerca di non trasmettere autorità.

I link follow sono il comportamento predefinito e possono avere un impatto SEO sia per il sito che li riceve, sia per quello che li genera – in positivo, se usati correttamente.

Google premia i contenuti supportati da fonti autorevoli

Google valuta i contenuti anche in base ai criteri E-E-A-T (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità).
Secondo le sue linee guida ufficiali, i contenuti devono essere utili, informati e affidabili. Citare fonti autorevoli è uno dei modi per dimostrarlo.

🔗 Ad esempio, in un articolo su temi di salute, è positivo linkare a portali come Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, o riviste scientifiche internazionali.

I falsi miti sui link esterni follow

“Perdo link juice”

Non è esattamente così. Google distribuisce la link equity tra i link in uscita, ma non penalizza il contenuto che linka fonti autorevoli.
Anzi, in ottica semantica, linkare risorse utili contribuisce a far capire meglio l’argomento trattato, aumentando la pertinenza e la fiducia.

“Google penalizza chi linka altri siti”

Solo se il sito linkato è:

  • Spam
  • Non pertinente
  • Coinvolto in pratiche scorrette (PBN, schemi di link building)

Se invece linki fonti affidabili, sei perfettamente in linea con le aspettative dell’algoritmo.

Quando usare il follow e quando il nofollow

Tipo di link Follow o nofollow Note
Ministeri, enti pubblici, università ✅ Follow Rafforza l’autorevolezza
Portali di settore o riviste specializzate ✅ Follow Ottimo per E-E-A-T
Link affiliati, ADV o contenuti sponsorizzati ❌ Sponsored Obbligatorio da policy Google
Forum, commenti, link non verificati ❌ Nofollow Potenziale rischio di spam
Concorrenti diretti 🔁 Dipende Valutare caso per caso

Best practice per i link esterni SEO

1. Contesto prima di tutto

Non linkare a caso. Un link esterno deve avere un valore contestuale per l’utente, offrire un approfondimento o una conferma.

2. Meglio 2 link di qualità che 10 inutili

Google premia l’autorevolezza, non la quantità. È meglio linkare pochi siti realmente autorevoli piuttosto che riempire il testo di collegamenti generici.

3. Evita anchor generiche

Non scrivere “clicca qui”. Usa anchor text descrittivi:

“Come confermato dal [Ministero della Salute]…”
“Secondo uno studio pubblicato su [Nature]…”

4. Cura l’anchor text

Evita “clicca qui” o “link”. Usa un testo descrittivo e contestualizzato, es:

“Come evidenziato dal [rapporto dell’ISS sulla celiachia]…”

5. Aprire in nuova scheda? Sì, ma con moderazione

Per link esterni sì (target="_blank"), ma solo se serve a non interrompere la navigazione principale.

Citare fonti è una buona pratica, non una minaccia

I contenuti che funzionano nel tempo sono quelli completi, informati, onesti. E in un ecosistema digitale in cui chiunque può scrivere qualunque cosa, dimostrare trasparenza è un valore.

Linkare fonti attendibili è una scelta editoriale e SEO strategica, non un rischio.

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